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Lettera a Don Michele

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Il 4 febbraio 2008, per noi giovani del Servizio Civile, progetto “ Rispolveriamo il dialetto!” della FONDAZIONE FAMIGLIA ATTILIO CASCIOLI, ha avuto inizio un viaggio durato un anno, durante il quale abbiamo lavorato, studiato e allo stesso tempo ci ha allietati…arricchendoci culturalmente sulla storia e sul dialetto di Roseto. Questo è accaduto grazie alla guida e presenza costante del nostro caro “Don MIKE” come eravamo soliti chiamare Don Michele Marcantonio. Amante della storia e delle scienze letterarie, sacerdote e uomo saggio. E sì.. Abbiamo avuto la fortuna, e la vogliamo sottolineare, di conoscere e apprezzare un grande sacerdote, storico e professore; anche grazie a Don Michele noi rosetani conosciamo la nostra identità.
Ci ha impartito lezioni di etimologia con grande chiarezza, dando modo a tutti noi di comprendere e apprezzare i suoi studi e le sue ricerche, frutto di anni e anni di duro lavoro, come era solito ripeterci, che non si sono fermate a Roseto ma a tutto il mondo. Ciò ci ha dato la possibilità di lavorare con molta facilità sul dialetto e al dizionario dialettale. Abbiamo trascritto a computer tante opere teatrali, in vernacolo e non, drammatiche e comiche, di cui Don Michele si dilettava a ricordarci gli anni e gli attori che le avevano rappresentate e i grandi successi che riportavano.
Abbiamo anche contribuito alla trascrizione della sua ultima grande opera, come lui la definiva, “IL CATECHISMO DEL ROSETANO”, di cui il buon Dio non gli ha dato il tempo per vederlo pubblicato… Ma per questo confidiamo nella Fondazione Famiglia Attilio Cascioli.
Gli elogi sulla sua scienza li accettava sempre con molta umiltà e modestia. Il suo vanto erano i suoi cari genitori, che spesso menzionava e dava loro la riconoscenza dei tanti sacrifici che avevano fatto per farlo studiare.
I ricordi da seminarista e liceale, l’università, quei semplici discorsi religiosi che si sono trasformate in grandi catechesi.
Abbiamo avuto tanto da te, caro Don Michele, non ti dimenticheremo mai, il tuo ricordo in noi sarà sempre vivo e quei semi di saggezza che hai gettato in noi li faremo fruttatre con le nostre vite.

Ti voglio rivolgere un pensiero personale. Il Signore ha voluto che pochi giorni prima che tornassi alla casa del Padre, ci ritrovassimo e nonostante l’ossigeno e l’affanno non ti sei risparmiato e ancora mi hai dato. Sul letto c’era il corpo provato dalla sofferenza e nel cuore c’era l’anima abbandonata totalmente a Gesù. La celebrazione eucaristica ti mancava tanto. Grande la tua devozione per Santa Rita e per San Filippo Neri. Insieme questi Santi ti accompagnano, mentre Gesù nella sua Ascensione ti conduce per mano in Paradiso insieme alla mamma Celeste nel bel mese di Maggio.
Il Maggiociondolo è fiorito Caro Don Michele. Continua a pregare per Roseto e per i giovani.

Roseto 23-05-2009 Concetta Capobianco e tutti i giovani del Servizio Civile

 

 

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