UN PROGETTO. Iniziativa di sei giovani
volontari che tenteranno di rimettere insieme e recuperare
antichi idiomi. Alla guida del gruppo un sacerdote del luogo.
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ROSETO VALFORTORE. Un progetto ambizioso che per un anno
vedrà impegnati sei volontari, ognuno con un compito
ben preciso finalizzato alla riscoperta e alla salvaguardia
del vernacolo che in alcune sue forme e parole rischia di
finire nell’oblio.
IL
PROGETTO – Per questa ragione la Fondazione famiglia
Attilio Cascioli di Roseto Valfortore, presieduta da Giacomina
Cascioli, ha elaborato un progetto dal titolo eloquente:
“Rispolveriamo il dialetto”. L’iniziativa
è stata sottoposta al vaglio del servizio Civile
Nazionale che l’ha ritenuta importante, tanto da finanziarla
e rendere partecipi sei ragazzi del luogo che tenteranno
di mettere in salvo gli antichi idiomi, con l’obiettivo
finale di pubblicare un dizionario che contempli tutte le
parole in vernacolo della tradizione rosetana.
UN
PRETE ALLA GUIDA – A guidare i sei volontari in questo
percorso culturale è stato chiamato don Michele Marcantonio,
che oltre a vestire l’abito talare, è un appassionato
storico che ha alle spalle numerose pubblicazioni sulla
storia e le tradizioni di Roseto, tra cui anche la pubblicazione
di un dizionario etimologico scientifico di parole dialettali.
I
VOLONTARI – I sei volontari che sono stati ammessi
alla realizzazione del progetto sono:
Mariella Scinto, Celeste Pappano, Concetta Capobianco, Giuseppe
Colucci, Carlo Finelli e Nicola Donato Pio Falcone. Responsabile
dell’iniziativa e rappresentante della Fondazione
Famiglia Attilio Cascioli è il Prof. Enrico Monaco.
La Fondazione fu istituita a metà degli anni Ottanta,
dopo la morte di Attilio Cascioli, un facoltoso rosetano
che aveva fatto fortuna a Torino conducendo una piccola
industria di cosmetici e derivati del miele. La volontà
dell’imprenditore fu quella che, dopo la sua morte,
parte del lascito fosse destinato alla creazione di una
fondazione che contribuisse alla crescita sociale e culturale
di Roseto.
(Articolo
pubblicato il 16 Febbraio 2008 sulla GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
a cura di Antonio Monaco)
Antonio Monaco